sabato 26 novembre 2011

PERCHE' SEI QUI? L'UNIVERSO MISTERIOSO (parte prima)


Ispirazione di Laibl:

Tra l’essere umano e il Cosmo c’è una perfetta
e costante analogia. Allora, attenzione
con le parole e con i comportamenti – 
oltre a rivelare,
essi creano.
 
Perché sei qui? L’Universo misterioso (Parte prima)
(attenzione: scritto per il ricercatore spirituale)
-      Laibl Wolf, Preside, Spiritgrow – Centri olistici Josef Kryss, Australia

Spesso introduco la conferenza sfidando il pubblico: “Perché siete qui stasera? Permettetemi di darvi un indizio. Ci sono due possibilità. Possibilità numero uno: alcuni miliardi di anni fa un incontro casuale di alcune molecole nella zuppa primordiale si è evoluto in maniera randomizzata, dando luogo a te, seduto sulla tua sedia. Sei un caso. La tua presenza qui è assolutamente priva di senso, come anche la tua vita. Possibilità numero due: il mondo possiede un piano intelligente e uno scopo, che ebbero inizio nel misterioso atto della creazione.  La tua vita è una parte elementare di quel significato e scopo e il fatto che sei qui stasera è significativo e sincronistico.  Scegli una delle due credenze, perché entrambe sono credenze e si basano su assiomi che non è possibile dimostrare. Ora scegli di vivere la tua vita con coerenza – in un modo o nell’altro: con o senza significato.

Io ho scelto la seconda opzione nella mia vita. Permettetemi di condividere con voi perché e come la Kabbalah, e in particolare il Sefer Tanya, spiega la natura del Cosmo.

Nel principio c’era il ‘nulla’ – nessuno spazio, nessun tempo, nessuna consapevolezza o coscienza. Esisteva solamente quello che chiamiamo ‘Ein Sof’ (il ‘senza-fine’ o l’infinito) – l’infinito essere di una Presenza inconoscibile. Per ragioni sconosciute, (per definizione, Ein Sof è inconoscibile) all’interno dell’Ein Sof nacque un desiderio incontaminato/puro di manifestarsi, che Esso fece attraverso l’atto della creazione.

La prima fase della creazione consisteva nell’introdurre un potenziale per qualcosa. Questo avvenne attraverso una proiezione lineare (‘kav’) nel vuoto assoluto del ‘nulla’ (challal). Questo flusso energetico iniziale formò il primo mondo spirituale (Olam), leggerissimo e sottilissimo, quello di Atzilut (adiacenza spirituale). Fu un enorme  ‘salto’ (dilug) cosmico dal nulla al qualcosa (analogo al ‘Big Bang’) – sebbene si trattasse di un qualcosa di spirituale talmente sottile, che, nonostante tutto il suo visibile intento e scopo, il paesaggio del Cosmo assomigliava ancora al nulla – ovvero sembrava un Tutt’uno assoluto e indifferenziato.

Poi, come delle ruote all’interno di altre ruote, si formarono i mondi (Olamot) di Beriya (creazione) – il mondo dove ora si potevano percepire entità spirituali separate, e poi Yetzira (forma) – il mondo nel quale si evolsero le ‘forme’ spirituali dell’universo e dei suoi componenti. E poi si formò Assiya (inter-azione fisica) – il mondo dove lo spirituale si estende per manifestarsi come qualcosa di fisico e tangibile – il nostro mondo del tempo e dello spazio come noi, mortali, percepiamo la realtà. Così si completarono i quattro Olamot.

(In verità, esistono infiniti mondi (Olamot), ma, per ragioni pedagogiche, la Kabbalah li generalizza in quattro classificazioni generali come definito sopra.)

A questi quattro mondi furono aggiunte dieci ‘lenti’ (le ‘Sefirot’). Un mero blog non è un medium adeguato per definirle, però, nella svariata (e a volte ‘stramba’) letteratura e nelle ricerche ‘google’, vengono identificate come l’’Albero della Vita’. Le Sefirot rappresentano dieci modi in cui il flusso creativo originale (Ohr Ein Sof – la Luce Infinita) ci appare. Esiste la triade delle Sefirot dell’intelligenza (Chochma, Bina, Da’at) e in più la triade delle Sefirot delle ‘emozioni’ (Hessed, Gevurah, Tif’eret), e in più la triade delle Sefirot dei ‘rapporti’ (Netzach, Hod, Yesod), e in più la Sefira finale dell’abnegazione dell’ego chiamata Malchut. Questi dieci aspetti appaiono cosmicamente come la Mente, le Emozioni, i Rapporti e la Subordinaizone incorporei, in definitiva nel formato fisico dell’essere umano.
Attraverso questi ‘prismi’ (Sefirot) che si trovano in ogni mondo (Olam) fluisce la creatività pura chiamata Ohr Ein Sof – (la luce dell’infinità; conosciuta anche come Divinità). Le lenti o i prismi (Sefirot) determinano la ‘forma e la sagoma’ del flusso infinito e incontaminato dell’Ohr Ein Sof, in accordo con la spiritualità del mondo (Olam) attraverso il quale queste fluiscono, che esso sia Atzilut o Beriya o altro.

Come insegna il grande kabbalista del sedicesimo secolo , il Rabbino Moshe Cordevero, che scriveva nella città mistica di Sefat: non è diverso da un vaso pieno d’acqua. La forma dell’acqua prende la forma del vaso. E il colore del vaso determina il colore apparente dell’acqua. Tuttavia, l’acqua non ha forma né colore. In maniera simile, la Sefira (il ‘prisma’ o la ‘lente’) determina l’aspetto del Ohr (flusso Divino). La Sefira di Hessed, per esempio, ‘forma’ l’Ohr dandogli l’aspetto della ‘bontà’ -  Gevurah, della restrizione, Tif’eret della ‘compassione’, e così via.

Il collante che unisce l’Ohr (energia Divina incontaminata) e la sua sembianza (Sefira) sono i sette ‘nomi’ del flusso Divino – ai quali ci riferiamo anche come i sette nomi di D-o, per esempio Kel è il contenitore (keili) per l’apparente sembianza della Sefira di Hessed come bontà; Elo kim è il contenitore (Keili) per l’apparente sembianza della Sefira di Gevurah come ‘restrizione’ o ‘ritiro’ o ‘severità’. Ado -nay è il contenitore (keili) per l’apparente sembianza della Sefira di Malchut come ‘abnegazione dell’ego’ or ‘subordinazione’. (Nota: l’ortografia è stata deliberatamente marcata con la lettera ‘k’ o con il trattino per prevenire pronunce frivole dei veri e propri nomi sacri).

E come ci aiuta tutto questo a capire perché noi siamo qua, in questo momento? (continua)