Per visionare la conferenza di Laibl
'Kabbalah ed emozioni negative'
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“La Kabbalah è un’ antica saggezza ebraica che spiega le leggi eterne secondo le quali l’energia spirituale si muove nel Cosmo. ... Per capire davvero la Kabbalah, dovremmo trascorrere la vita intera dedicandoci allo studio e alla preghiera. Però, pur senza immergerci nelle sue profondità esoteriche, la saggezza che essa contiene può arricchire le nostre vite in modi innumerevoli." Rabbino Laibl Wolf
Ispirazione di Laibl:
Tra l’essere umano e il Cosmo c’è una perfetta
e costante analogia. Allora, attenzione
con le parole e con i comportamenti –
oltre a rivelare,
essi creano.
Perché sei qui? L’Universo misterioso
(Parte prima)
(attenzione: scritto per il ricercatore spirituale)
- Laibl Wolf, Preside,
Spiritgrow – Centri olistici Josef Kryss, Australia
Spesso introduco la
conferenza sfidando il pubblico: “Perché siete qui stasera? Permettetemi di
darvi un indizio. Ci sono due possibilità. Possibilità numero uno: alcuni miliardi
di anni fa un incontro casuale di alcune molecole nella zuppa primordiale si
è evoluto in maniera randomizzata, dando luogo a te, seduto sulla tua sedia.
Sei un caso. La tua presenza qui è assolutamente priva di senso, come anche
la tua vita. Possibilità numero due: il mondo possiede un piano intelligente
e uno scopo, che ebbero inizio nel misterioso atto della creazione. La tua vita è una parte elementare di quel
significato e scopo e il fatto che sei qui stasera è significativo e
sincronistico. Scegli una delle due
credenze, perché entrambe sono credenze e si basano su assiomi che non è
possibile dimostrare. Ora scegli di vivere la tua vita con coerenza – in un
modo o nell’altro: con o senza significato.
Io ho scelto la seconda
opzione nella mia vita. Permettetemi di condividere con voi perché e come la Kabbalah,
e in particolare il Sefer Tanya, spiega la natura del Cosmo.
Nel principio c’era il ‘nulla’ – nessuno spazio, nessun tempo,
nessuna consapevolezza o coscienza. Esisteva solamente quello che chiamiamo ‘Ein
Sof’ (il ‘senza-fine’ o l’infinito) – l’infinito essere di una Presenza
inconoscibile. Per ragioni sconosciute, (per definizione, Ein Sof è
inconoscibile) all’interno dell’Ein Sof nacque un desiderio incontaminato/puro
di manifestarsi, che Esso fece attraverso l’atto della creazione.
La prima fase della creazione
consisteva nell’introdurre un potenziale per qualcosa. Questo avvenne
attraverso una proiezione lineare (‘kav’) nel vuoto assoluto del ‘nulla’
(challal). Questo flusso energetico iniziale formò il primo mondo
spirituale (Olam), leggerissimo e sottilissimo, quello di Atzilut
(adiacenza spirituale). Fu un enorme ‘salto’ (dilug) cosmico dal nulla al
qualcosa (analogo al ‘Big Bang’) – sebbene si trattasse di un qualcosa di
spirituale talmente sottile, che, nonostante tutto il suo visibile intento e
scopo, il paesaggio del Cosmo assomigliava ancora al nulla – ovvero sembrava un
Tutt’uno assoluto e indifferenziato.
Poi, come delle ruote
all’interno di altre ruote, si formarono i mondi (Olamot) di Beriya
(creazione) – il mondo dove ora si potevano percepire entità spirituali
separate, e poi Yetzira (forma) – il mondo nel quale si evolsero le ‘forme’
spirituali dell’universo e dei suoi componenti. E poi si formò Assiya
(inter-azione fisica) – il mondo dove lo spirituale si estende per manifestarsi
come qualcosa di fisico e tangibile – il nostro mondo del tempo e dello
spazio come noi, mortali, percepiamo la realtà. Così si completarono i
quattro Olamot.
(In verità, esistono
infiniti mondi (Olamot), ma, per ragioni pedagogiche, la Kabbalah li generalizza
in quattro classificazioni generali come definito sopra.)
A questi quattro mondi
furono aggiunte dieci ‘lenti’ (le ‘Sefirot’). Un mero blog non è un
medium adeguato per definirle, però, nella svariata (e a volte ‘stramba’) letteratura
e nelle ricerche ‘google’, vengono identificate come l’’Albero della Vita’. Le
Sefirot rappresentano dieci modi in cui il flusso creativo originale (Ohr
Ein Sof – la Luce Infinita) ci appare. Esiste la triade delle Sefirot
dell’intelligenza (Chochma, Bina, Da’at) e in più la triade delle Sefirot delle ‘emozioni’ (Hessed,
Gevurah, Tif’eret), e in più la triade delle Sefirot dei ‘rapporti’ (Netzach, Hod, Yesod), e in più la Sefira finale dell’abnegazione
dell’ego chiamata Malchut. Questi dieci aspetti appaiono cosmicamente
come la Mente, le Emozioni, i Rapporti e la Subordinaizone incorporei, in
definitiva nel formato fisico dell’essere umano.
Attraverso questi
‘prismi’ (Sefirot) che si trovano in ogni mondo (Olam) fluisce
la creatività pura chiamata Ohr Ein Sof – (la luce dell’infinità;
conosciuta anche come Divinità). Le lenti o i prismi (Sefirot)
determinano la ‘forma e la sagoma’ del flusso infinito e incontaminato dell’Ohr
Ein Sof, in accordo con la spiritualità del mondo (Olam) attraverso
il quale queste fluiscono, che esso sia Atzilut o Beriya o
altro.
Come insegna il grande kabbalista
del sedicesimo secolo , il Rabbino Moshe Cordevero, che scriveva nella
città mistica di Sefat: non è diverso da un vaso pieno d’acqua. La forma
dell’acqua prende la forma del vaso. E il colore del vaso determina il colore
apparente dell’acqua. Tuttavia, l’acqua non ha forma né colore. In maniera
simile, la Sefira (il ‘prisma’ o la ‘lente’) determina l’aspetto del Ohr
(flusso Divino). La Sefira di Hessed, per esempio, ‘forma’ l’Ohr
dandogli l’aspetto della ‘bontà’ - Gevurah, della ‘restrizione’,
Tif’eret della ‘compassione’, e così via.
Il collante che unisce
l’Ohr (energia Divina incontaminata) e la sua sembianza (Sefira)
sono i sette ‘nomi’ del flusso Divino – ai quali ci riferiamo anche come i
sette nomi di D-o, per esempio Kel
è il contenitore (keili) per l’apparente sembianza della Sefira
di Hessed come bontà; Elo kim
è il contenitore (Keili) per l’apparente sembianza della Sefira
di Gevurah come ‘restrizione’ o ‘ritiro’ o ‘severità’. Ado -nay è il contenitore (keili) per l’apparente
sembianza della Sefira di Malchut come ‘abnegazione dell’ego’
or ‘subordinazione’. (Nota: l’ortografia è stata deliberatamente marcata con
la lettera ‘k’ o con il trattino per prevenire pronunce frivole dei veri e propri
nomi sacri).
E come ci aiuta tutto
questo a capire perché noi siamo qua, in questo momento? (continua)
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